Lampade a stelo

Ci sono marchi che hanno costruito proprio sulle lampade a stelo il loro successo internazionale nel panorama dell’illuminazione, come ad esempio l’italiana Artemide, con i suoi modelli dalla struttura esile e dal design razionale, o il modello “Arco” di Flos, probabilmente la lampada a stelo più replicata di tutti i tempi. Ciascun i costruttore cerca proprio nelle lampade a stelo una cifra stilistica fortemente caratterizzante in quanto questo genere di lampada, oltre ad essere la tipologia più venduta, è anche quella che viene immediatamente contraddistinta come oggetto di design vero e proprio.

Le lampade a stelo suggeriscono immediatamente un riferimento diretto alla posizione eretta dell’uomo, giocando il loro design sfidando le leggi di gravità e stabilità, ricorrendo spesso allo snodo non solo per renderle pratici punti luce per la lettura, ma anche per creare nuove linee di fuga all’interno degli spazi. Proprio nel rapporto con lo spazio le lampade a stelo consentono una frammentazione dell’estensione spaziale non soltanto visiva (aprendosi in forme curvilinee o tondeggianti, o ancora modificando le proprie geometrie con bracci a sbalzo) ma soprattutto nella loro collocazione all’interno degli ambienti. La possibilità di costruire distretti di luce in un ambiente lasciato nella penombra, le permettono di modulare lo spazio statico di un grande soggiorno in un percorso segnato dalle cadenze luminose che le piantane sono portate a generare autonomamente, soprattutto quando utilizzate in accoppiamenti con altri modelli, trasformando lo spazio del soggiorno come i direttori delle luci fanno con una scena teatrale; dove la luce è chiamata ad esprimere uno stato d’animo.

In questi casi è tuttavia necessario consentire che ciascuna lampada a stelo goda del proprio spazio e possa distaccarsi, visivamente, dalle altre presenti nello stesso ambiente, altrimenti si rischia di dare uno sgradevole senso di soffocamento oppure, ancora peggio, di far apparire il nostro soggiorno come una strada comunale, intervallata dal monotono ritmo di anonimi lampioni…

Questo genere di soluzione necessita dunque di un certo spazio per poter esprimere tutto il potenziale prodotto da un fascio di luce di una lampada a stelo; un cono di luce che tuttavia dovrà essere sempre ben circoscritto per tradursi nel seducente gioco di luci e di ombre che una piantana è in grado di creare in relazione agli oggetti di cui è circondata.

Se ben collocata nello spazio, basterà accendere una lampada a stelo per sentirsi portati altrove, trasportati da giochi di luci e di ombre come se fossero prodotti da una lanterna magica.  

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